2011-2015

2015

L’intricata matassa degli archivi della Restaurazione. Esempi di riordinamento.

Archivio di Stato,   11 novembre 2015

   In occasione dell'apertura del corso biennale 2015-2017 della Scuola di Archivistica, Paleografia e Diplomatica, l'Archivio ha organizzato la suddetta conferenza, con gli interventi di

Pierluigi Feliciati (professore all’Università di Macerata) autore di "Porre mano all‘intricata matassa. L‘archivio del Presidente Ferdinando Cornacchia e gli Stati parmensi tra dominio francese e Restaurazione"
Mario Palazzino (Archivio di Stato di Parma), "Recupero e riordinamento dei protocolli dei dicasteri della Restaurazione"
Lucia Togninelli (Archivio di Stato di Parma), "Riordinamento del fondo Affari Esteri della Segreteria di Stato e di Gabinetto"

   Coordinato da Graziano Tonelli, Direttore dell’Archivio di Stato di Parma e Direttore della locale Scuola di Archivistica, Paleografia e Diplomatica, l'incontro si è concluso con una breve cerimonia di consegna dei diplomi conseguiti dagli allievi del corso precedente, 2013-2015.


Matilde di Canossa. Documenti e lettere tradotti in italiano.

Archivio di Stato,   6 ottobre 2015

   Matilde di Canossa, di cui ricorre quest’anno il novecentesimo della morte, è stato personaggio centrale tra il mondo aristocratico dell’alto medioevo e la nascita della nuova libertà dei comuni, come innovativa forma di gestione del potere territoriale e cittadino. Ricordarne la figura rientra di diritto nell’ambito della miriade di eventi e di attività che ruotano intorno al tema de “il lungo cammino delle libertà”, cui si è ispirata l’edizione parmense 2015 della Festa internazionale della Storia.

   Matilde moriva il 24 luglio 1115 a Bondeno di Roncore, nell’attuale Bondanazzo di Reggiolo, e il Comune di Reggiolo per celebrare questa ricorrenza ha promosso una serie di iniziative, tra le quali figura la pubblicazione di un’edizione in due volumi (l’uscita del secondo è prevista entro la fine del 2015), che raccoglie la trascrizione di tutti i diplomi e le lettere della grande contessa, per la prima volta tradotte in italiano.

   A porgere il benvenuto all'incontro tenutosi presso la Sala Drei, il direttore dell’Archivio di Stato, Graziano Tonelli e il vicesindaco di Reggiolo, Franco Albinelli, cui è seguita la relazione di Franco Canova che, insieme a Clementina Santi, ha collaborato con Maurizio Fontanili - ideatore del progetto e già presidente della Provincia di Mantova - alla traduzione italiana dei documenti; Ezio Barbieri, docente all’Università di Pavia, ha commentato la “diplomatica matildica”; coordinatore dell’incontro, Marzio Dall’Acqua.



Sulle vie del cibo nel paesaggio

Archivio di Stato   19 settembre - 11 ottobre 2015

   In linea con le tematiche sviluppate da Expo 2015 la mostra fu inaugurata il 19 settembre 2015, in occasione delle Giornate europee del Patrimonio (2015) e chiusa l’11 ottobre 2015, nel giorno della "Domenica di Carta 2015. La cultura è apertura. Archivi e Biblioteche si raccontano", l’apertura straordinaria promossa dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo per la conoscenza e la valorizzazione del patrimonio archivistico e bibliotecario.

   La mostra storico-documentaria-figurativa ha inteso offrire alcune possibili chiavi di lettura del territorio parmense, in quel palinsesto in cui la Storia ha lasciato le sue tracce ancora oggi riconoscibili.
Attraverso i documenti e la cartografia, conservati all’Archivio di Stato di Parma, è stato possibile ripercorrere il mutamento di questo paesaggio agrario, conoscere gli interventi dell’uomo per adeguarlo alle proprie esigenze di sopravvivenza, per il dominio del territorio, per il controllo delle acque, delle vie del commercio e dell’approvvigionamento e dell’evoluzione delle tecniche produttive.

    A complemento della visione documentaria del territorio furono esposte una serie di opere pittoriche dell’artista Vittorio Ferrarini, che, interpretando il paesaggio con una tecnica figurativo-materica, riprende sulla tela le tracce primitive dell’uomo e della terra, restituendoci grandi paesaggi carichi di materia vera, vere spighe, impasti corposi, magmatici, che trasudano luce e colore, senza mai creare spaesamenti esistenziali.



Il calore della memoria

Archivio di Stato di Parma,     23 giugno 2015

   Presentato il volume di Antonio Tagliavini "IL CALORE DELLA MEMORIA. Il Regio Istituto Tecnico di Parma ai suoi allievi morti per la Patria, 1915 - 1918"
   Oltre all'Autore, sono intervenuti il dott. Graziano Tonelli (direttore dell'Archivio di Stato), la prof.sa Rosa Gabriella Orlandi (dirigente scolastico I.T.E. "M. Melloni" di Parma) e il dott. Andrea Di Betta (ricercatore)
   L'iniziativa è stata promossa da Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Archivio di Stato, Istituto Tecnico Economico "M. Melloni" e Fondazione Andrea Borri.


Restauro di codici manoscritti del ’600

   Il 23 giugno 2015, nel corso dell'incontro tenutosi presso l'Auditorium dello C.S.A.C. (Centro Studi e Archivio della Comunicazione) dell’Università degli Studi di Parma - ospitato nella monumentale Abbazia di Valserena in Paradigna (PR) - è stato presentato il restauro di due importanti codici manoscritti del Seicento, conservati dall’Archivio di Stato di Parma.
   Il prezioso intervento è stato finanziato dell’Ateneo parmense, di cui, i due volumi, costituiscono fonti fondamentali per la ricostruzione della propria storia.
  All'incontro sono intervenuti Loris Borghi (Rettore dell’Università degli Studi di Parma), Graziano Tonelli (Direttore dell’Archivio di Stato), Stefano Croce (Laboratorio di restauro “Litterae” di Gussago) e Alberto Cadoppi (Ordinario di Diritto Penale presso l'Università degli Studi di Parma).



La Maschera dalla piazza al teatro
(età napoleonica e primordi del governo luigino)

Archivio di Stato di Parma,  21 maggio - 12 giugno 2015
Mostra storico-documentaria

     Aderendo alla IV edizione di "MASCHERE ITALIANE A PARMA", l’Archivio ha esposto una serie di documenti (riproduzioni degli originali) per offrire l’opportunità di approfondire il tema dell’evoluzione del ruolo della maschera e delle implicazioni sociali e politiche ad essa sottese.
     Proseguendo il percorso iniziato già dall'anno precedente, quando si accentrò l'attenzione su una serie di documenti riguardanti le maschere di età farnesiana e borbonica provenienti dai fondi ducali, la mostra ha attinto ai documenti appartenenti al fondo dell’Archivio Storico del Comune di Parma, da noi custodito.
    Il periodo preso in esame andava dalla morte del duca Ferdinando di Borbone (9 ottobre 1802) al biennio 1814-16, quando, a seguito della caduta di Napoleone, nel 1814 il governo provvisorio di Filippo Magawly preparò l’arrivo di Maria Luigia, che si sarebbe insediata nel suo Ducato solo il 20 aprile 1816.
     Si tratta di anni cruciali, nei quali anche le maschere assistettero a un crescendo di libertà, cui fecero seguito, però, decise censure che avrebbero segnato la fine della commedia dell’arte.
      La mostra è stata curata da Valentina Bocchi e Marzio Dall’Acqua.

Maggiori informazioni sulla manifestazione parmense sono presenti nel sito "Maschere italiane a Parma"




2014

Carte ... in tavola

Archivio di Stato di Parma  -   7 maggio - 27 giugno 2014

La mostra antologica di documenti d’archivio, in tema di alimentazione nobiliare e popolare a Parma e relativi alle produzioni agroalimentari tipiche del nostro territorio dal XIV al XIX secolo, ha inteso lanciare un messaggio teso a sottolineare l’importanza delle fonti archivistiche - nutrimento della storia - indispensabili per lo studio e la ricostruzione delle dinamiche socio-economiche nelle varie epoche.
Contestualmente è stata evidenziata la necessità di preservarle, strappandole all’oblio e al degrado, lanciando un messaggio al pubblico (privati, associazioni, imprese) per sensibilizzarlo ai problemi legati alla conservazione della documentazione storica.
Con questo spirito, a fianco di documenti già sottoposti a restauro, sono stati messe in evidenza le emergenze da considerare per futuri interventi, per contenere i danni provocati dal tempo, dall’usura, dagli agenti patogeni e da operazioni conservative non appropriate e proponendone l' «adozione» alla prodigalità dei privati.




2013

Verdi, proprietario e politico

Archivio di Stato di Parma  -   8 novembre 2013 - 24 aprile 2014

Con questa mostra storico-documentaria si è preso in esame un aspetto specifico della figura del grande compositore, ovvero il percorso di un artista finalizzato all’acquisto di terreni per realizzare la propria ambizione a una indipendenza e autonomia materiale, oltre che simbolica. Ciò contribuì a rafforzare le sue idee conservatrici, espresse in una partecipazione alla politica attiva, quasi sempre condotta con scarsa attitudine per le aule parlamentari che fu, suo malgrado, costretto a frequentare in quanto deputato.
Sono questi due aspetti, solo apparentemente marginali, della personalità di Verdi che aiutano a comprendere meglio le sue volontà artistiche e la sua necessità di intervenire sul sistema teatrale e sul mercato musicale del tempo.
A tal fine, la mostra ha raccolto documenti e mappe relativi alle proprietà verdiane, ponendoli in stretta relazione con i guadagni realizzati grazie all’attività professionale, unitamente alla ricca documentazione riferita alla sua partecipazione all’Assemblea delle Provincie Parmensi del 1859 e al suo viaggio con la delegazione che portò, per conto dell’ex ducato, la volontà di unione alla corona sabauda.

Ideata e curata da Giuseppe Martini - che ne ha realizzato anche il catalogo, corredato da ampia saggistica - insieme a Valentina Bocchi, l'iniziativa è rientrata tra quelle indette nel programma nazionale di celebrazioni del Bicentenario della nascita di Giuseppe Verdi, promosso dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri e sostenuta da Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Prefettura di Parma, Camera di Commercio di Parma, Provincia di Parma, Comune di Parma, Federazione Provinciale Coldiretti di Parma, Musei del Cibo, Archivio di Stato di Piacenza e Istituto nazionale di studi verdiani.